Sarebbero calati di un terzo in due anni gli utenti di Twitter negli USA, secondo i dati resi noti da 7Park Data, a livello mondiale le cose non andrebbero meglio.
Le cifre di 7Park Data contraddicono i dati ufficiali di Twitter, che parlano invece di una crescita del 25% nello stesso periodo.
In base alle analisi di 7Park Data risulta che nell’aprile del 2014 la App di Twitter era istallata sul 36,1% dei dispositivi mobili americani, e sarebbe scesa oggi al 25%, con un calo secco del 33%.
Secondo 7Park anche Vine, l’altra App del network Twitter, starebbe subendo un significativa riduzione della base installata che oggi varrebbe il 60% di quella raggiunta nell’Aprile del 2014. Passando dal 5% dei dispositivi mobili al 2,9%.
Gli utenti attivi settimanali (le persone che aprono e usano l’App almeno una volta alla settimana) sono passati dal 15% al 10% per Twitter e dal’1,7% allo 0,8% per Vine.
La situazione non è migliore se si prende in considerazione la base installata a livello mondiale ,e non solo quella americana, con la penetrazione di Twitter che scende dal 30% al 22%.
Twitter stessa riporta che l’80% dei propri utenti attivi sono mobile, il che lascia pensare che il declino della base installata mobile sia rappresentativa di un calo complessivo degli utenti. In pratica se calano di un terzo gli utenti mobile è difficile immaginare che questa perdita sia compensata da una forte crescita degli utenti desktop, che rappresentano appena il 20%.
Possibili spiegazioni
In ogni caso i dati ufficiali affermano che gli utenti mobile sono cresciuti nel periodo preso in considerazione e per il quale è stata misurata una così chiara contrazione da parte di 7Park Data. Twitter infatti dichiarava 225 milioni di utenti attivi nell’Aprile 2014 e 320 milioni a settembre 2015.
Questa forte discrepanza potrebbe avere una spiegazione: i nuovi utenti Twitter usano il social network da mobile senza però installare la App. Lo farebbero dal Web attraverso il telefonino. I dati 7Park Data vengono infatti realizzati attraverso un panel di utenti che dato alla società i consenso a monitorare il lori utilizzo delle App.
Un’altra spiegazione, meno favorevole per Twitter, è che l’incremento degli utenti misurato negli utenti attivi derivi non da persone reali che utilizzano il social, ma dall’aumento di bot e account automatizzati, non gestiti insomma da persone reali, ma da software.
Potrebbe anche darsi che il panel di 7Park non sia perfettamente rappresentativo, dato che si non basa su un campione demografico, ma sulle persone che accettano di fornire i propri dati e questo gruppo potrebbe non rappresentare appieno la comunità degli utenti Twitter.
Certo la differenza tra i dati comunicati e quelli rilavati dall’osservatore indipendente è davvero grande.
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